Questo studio indaga la relazione tra il comportamento pedonale e l’uso spaziale dello spazio pubblico a Venezia, basandosi su una metodologia di ricerca urbana. Applicando tecniche di computer vision — tra cui il rilevamento di oggetti e la ricostruzione delle traiettorie — a serie temporali di immagini catturate da punti di osservazione fissi, lo studio visualizza l’attività umana in un campo pubblico. I dati comportamentali estratti vengono mappati spazialmente per generare mappe comportamentali dinamiche che riflettono come i modelli d’uso quotidiano plasmino e rivelino la qualità dello spazio pubblico. Lo studio consente di applicare dati visivi all’analisi geospaziale distinguendo i tipi di comportamento in brevi sequenze di immagini, fornendo così un nuovo metodo per quantificare l’uso degli spazi pubblici. Integrando morfologia urbana, contesto urbano, tipo di comportamento e pattern temporali, la ricerca permette un’interpretazione spaziale stratificata degli ambienti pubblici. Nel dibattito sugli spazi incentrati sulle persone, comprendere in modo oggettivo, continuo e visivo il comportamento delle folle è diventato un tema cruciale. Basandosi sulle tradizionali mappe cognitive del comportamento, questo studio propone un metodo per ricostruire la cognizione degli spazi pubblici attraverso un approccio computazionale. Sebbene la tecnologia di computer vision sia già stata utilizzata in passato per visualizzare le dinamiche urbane e rilevare la presenza di persone, questo studio è il primo a distinguere i comportamenti pedonali tramite la cattura continua di immagini a breve termine, quantificando così l’uso degli spazi pubblici a Venezia.