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Abitando Venezia

Abitando Venezia

Sergio Pascolo,
Corte del Fontego Editore, 2012

Ogni anno qualche migliaio di persone abbandona Venezia, rinunciando a vivere in una delle più straordinarie strutture urbane del mondo. Come spiegare questo paradosso?


"La società urbana del futuro sarà sempre più organizzata in località strategiche per le loro qualità sinergiche e interattive; la crescita, individuale e di sistema, sarà possibile solo dove vi sia compresenza di lavoro, studio, ricerca, produzione materiale e produzione immateriale, creatività e tecnologia. Questa compresenza crea un effetto di magnete, con un incremento progressivo e circolare di attività, persone, competenze, saperi, attrazioni, svago, cultura, opportunità. Venezia è il luogo per eccellenza dove questo è possibile.
A partire dalle sue vocazioni: città del mare, città campus (scuola, università e ricerca), capitale della cultura e delle arti, città artigiana, città di produzione del vetro, dei tessuti, delle barche, città del restauro, del teatro, del cinema, della musica, eccellenza agricola, ittica e gastronomica, città ecologica e sostenibile, città d'acqua di innovazione e di creatività. A partire dalla sua gente: per la vita della città la risorsa più preziosa sono le persone, i suoi city users, city lovers, city livers, city-zens, cioè i suoi molteplici, reali e potenziali cittadini, che possono creare futuro, ricchezza, vitalità, dinamicità, sapere e sviluppo. Per tutti loro è fondamentale che il puntuale sistema micro (le botteghe, i mercati, tutte le attività di supporto alla vita quotidiana) rimanga attivo e ritorni a essere capillare, e che il sistema macro, cioè il "nuovo necessario" (gli ospedali, le stazioni, gli stadi, le grandi attrezzature urbane in genere) venga pensato nella dimensione di regione metropolitana ma in armonia e non in antitesi con le qualità e le caratteristiche dell'arcipelago lagunare, cioè in un quadro coerente che non marginalizzi il sistema insulare ma che crei un efficiente sistema anfibio."

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